Caso Englaro: Nucara a "La Stampa"

Il quotidiano "La Stampa" ha pubblicato sabato 24 gennaio con grande evidenza la lettera che il segretario del Partito repubblicano, Francesco Nucara, ha inviato a Giulio Anselmi sul caso Englaro.

Caro Direttore, "La Stampa" sta facendo, anche grazie agli interventi del professor Carlo Federico Grosso, una battaglia di civiltà in difesa dei diritti della famiglia Englaro, degna della tradizione del Suo giornale. E' significativo che il presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, abbia raccolto argomenti ineccepibili sotto il profilo del diritto, sollevati dal professor Grosso per dire che le strutture regionali sono pronte ad operare.

Il presidente Bresso ha più ragioni dalla sua parte. Da parte della legge, vista la sentenza della Cassazione a favore di un cittadino, ma anche da parte della Costituzione, considerando il titolo V per cui la tutela della salute è materia di legislazione concorrente e, "nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali riservati allo Stato" (art 117). La tutela della salute non lo è.

Qualche collega della maggioranza si è appellato all'articolo 32 della Costituzione aggravando, a mio avviso, la posizione della circolare del ministro Sacconi, perché detto articolo recita che "nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge" e qui la legge chiede di interrompere detto trattamento.

Per questo sono convinto che il presidente della Regione Piemonte abbia ragione e meriti ogni sostegno.

Al ministro Sacconi, che pure è persona competente, avevo suggerito, all'indomani della sentenza della Corte europea a favore del padre di Eluana, di ritirare la sua circolare.

Un consiglio che mi sento di riproporre, ancora oggi, per chiudere un conflitto istituzionale divenuto indirimibile che non fa onore al Paese, imbarazza il Governo e calpesta il diritto.